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Fare I Conti Con Il Diabete Nell’età Dello Sviluppo, Ce Lo Racconta La Nostra Psicologa Laura Nicolucci

Fare i conti con il diabete nell’età dello sviluppo, ce lo racconta la nostra psicologa Laura Nicolucci

Sono Laura Nicolucci, psicologa con formazione clinica riguardo l’età evolutiva e dal 2023 ho avuto l’opportunità di prendere parte, grazie a te che sostieni i progetti di Diabete Romagna, al team pediatrico-diabetologico di Forlì con il fine di creare e condurre un percorso psicoeducativo riguardo il diabete e la buona alimentazione.

Nel periodo dello sviluppo fare i conti con una malattia cronica come il diabete è difficile, è proprio una lotta quotidiana che i bambini e i ragazzi che ne sono affetti vivono con il mondo che gli sta intorno, ma soprattutto con se stessi.

Il mio lavoro con il resto del team diventa imprescindibile e prezioso: uno degli obiettivi cardine del percorso è quello di incentivare le relazioni tra pari, creando con i bambini occasioni di condivisione e di gioco. Insieme si crea spensieratezza e forza, perché insieme cresciamo e impariamo ad accogliere le nostre debolezze e quelle dei nostri compagni di viaggio.

Diabete ed emozioni sono strettamente collegate? C’è un legame a doppio senso tra emozioni e livelli di glicemia: durante le attività che abbiamo svolto nel 2023 i nostri bambini si sono sorpresi nel notare come in occasione di emozioni forti la glicemia potrebbe, per esempio, alzarsi, ma anche che quando la glicemia è alta o bassa si provano determinate sensazioni che influenzano il nostro stato emotivo.

La mia presenza durante le attività pensate per i nostri bambini con diabete è fondamentale anche per aiutarli a riconoscere le loro emozioni, a parlarne, ad individuare analogie e differenze con i propri pari, per sentirsi parte di un gruppo in cui condividere aspetti e difficoltà presenti nel proprio vissuto. E grazie a te che mi permetti ogni giorno di essere al loro fianco il processo di accettazione della malattia, per ogni bambino e per la sua famiglia, diventa più leggero e meno faticoso.

Per il benessere del bambino è fondamentale che anche i genitori imparino ad accettare e a  gestire bene la malattia, per questo durante l’anno è stato importante instaurare una relazione di fiducia reciproca e di collaborazione tra le famiglie e gli operatori.  

In occasione del campo estivo a Folgaria, sono stati protagonisti anche i ragazzi più grandi,  fino ai 18 anni. I giochi hanno avuto come fine la socializzazione, il movimento, il formare un gruppo tramite la condivisione, creando un luogo dove la malattia diventa l’occasione per conoscersi, essere amici e divertirsi insieme.

L’impostazione dell’intera organizzazione del campo ha tenuto come modalità il far sentire il ragazzo al centro, come protagonista, facendogli scegliere giochi, preparare attività, dire ciò che è andato bene o meno nel momento di verifica finale. Questo porta ad un’autocritica costruttiva del ragazzo e del team, in un’ottica di miglioramento, per arrivare ad essere maggiormente consapevoli di sè e saper gestire al meglio il proprio rapporto con il diabete. 

Essere entrata a fare parte di questo mondo e avere l’occasione di portare il mio lavoro con i bambini e i ragazzi con diabete è per me motivo di grande soddisfazione: non c’è nulla di più bello per me che camminare al loro fianco aiutandoli a trasformare paure e incertezze in occasioni di crescita e di cambiamento positivo, e tutto questo grazie a te!

 

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