Il progetto “A Braccia Aperte” cresce con la donazione di un televisore all’ospedale di Rimini da parte dell’Associazione Diabete Romagna
È stato consegnato martedì 15 ottobre, dall’associazione Diabete Romagna al servizio di Diabetologia di Rimini (presso il reparto di Medicina), un televisore per la sala d’attesa in cui ogni giorno decine di pazienti con diabete trascorrono il loro tempo prima delle visite, ampliando così il servizio garantito con il progetto “A braccia aperte”.
Il progetto vede già da alcuni anni i volontari dell’associazione presenti in reparto con l’obiettivo di rendere più serena la permanenza dei pazienti con diabete nella sala d’attesa della Diabetologia. La presenza di una Tv con presa USB permette di mostrare su di uno schermo durante l’attesa per le visite, slide e video con informazioni utili ai pazienti grazie alla ormai consolidata collaborazione tra il reparto e l’associazione.
Al momento della consegna erano presenti Judith Mongiello e Silvia Sarti dell’associazione “Diabete Romagna” e la consigliera Sabrina Silvegni, quindi il dottor Giorgio Ballardini (direttore della Medicina interna), la dottoressa Anna Carla Babini (responsabile della Diabetologia), le dottoresse Mingolla e Ciamei, il dottor Bruglia, Giusi Pugliese e Tania Macori per l’equipe infermieristica, la dottoressa Elisabetta Montesi responsabile del Fundraising per Ausl Romagna.
Il Progetto “A braccia aperte” nasce dalla volontà di accogliere, sostenere ed informare le persone con diabete e i loro familiari che quotidianamente affollano la sala d’attesa del Reparto di Diabetologia dell’Ospedale di Rimini. Sono decine e decine infatti le persone che ogni giorno si trovano a dover affrontare l’attesa in reparto prima della visita di controllo, spesso sono soli con le loro incertezze e paure o in difficoltà. L’attesa in questi casi può essere logorante e rischia di far sentire ancora più soli i pazienti che invece è importante sappiano di poter contare su una rete sociale di riferimento. Per questo l’Associazione Diabete Romagna ha voluto dare una risposta, prima di tutto umana e relazionale, oltre che di informazione e servizi.
Grazie a un gruppo di volontari di riferimento ogni settimana i pazienti in attesa possono parlare, chiedere informazioni ed essere ascoltati da un volontario pronto ad accoglierli a braccia aperte, oltre a consultare, e se lo desiderano portare a casa, libri di narrativa e saggistica donati all’associazione e messi a disposizione dei pazienti nella libreria del Book Crossing.
Pierre Cignani, presidente di “Diabete Romagna”, commenta l’evento odierno: “Siamo felici ed orgogliosi di arricchire il progetto ‘A braccia aperte’ con un nuovo strumento utile per i pazienti e ringraziamo i nostri volontari e l’equipe medica ed infermieristica del reparto che quotidianamente ci dà la possibilità di nuove collaborazioni, come ad esempio la stesura di un questionario per capire se i pazienti hanno necessità di approfondire l’educazione terapeutica o la realizzazione di alcuni brevi video tutorial che spiegano in semplici passaggi come misurare la glicemia o fare l’insulina. In questo modo il lavoro dei volontari, affiancando ed interagendo con il personale sanitario, diventa davvero un valore aggiunto per il reparto e per i pazienti”.
Associazione Diabete Romagna
L’associazione Diabete Romagna Onlus lavora tutti i giorni per migliorare la qualità della vita delle persone con Diabete: bambini, adolescenti, mamme in dolce attesa, adulti e anziani. Diabete Romagna crede nell’importanza della prevenzione e si adopera per diffondere sani stili di vita. Il cuore dell’associazione sono i suoi volontari, molti con diabete o familiari di persone con diabete, che mettono a disposizione dell’associazione il loro tempo e si impegnano per costruire un futuro in cui il diabete non abbia potere di decidere della vita di nessuno.
Le iniziative dell’associazione sono dedicate alla prevenzione, alla diagnosi precoce, al trattamento e alla riabilitazione, con la finalità di sensibilizzare la popolazione alla malattia, di prevenirne, ove possibile, la comparsa, e di sostenere la persona con diabete nella gestione quotidiana della patologia per evitare l’insorgere delle sue pericolose complicanze.